martedì 26 novembre 2013

COME GESTIRE LE SITUAZIONI IMBARAZZANTI


Come cantava l’esperto Battisti, ogni tanto capita di incontrarsi anche in una grande città. Magari perché si frequentano gli stessi posti, o perché gli amici sono rimasti in comune. Fatto sta che quando ci si imbatte nel proprio ex per caso, magari in compagnia del nuovo partner, gli stati d’animo che si provano vanno dal terrore più profondo all’imbarazzo più pietrificante, dall’indifferenza simulata all’espansività più inopportuna. Vediamo quali sono le situazioni più classiche.

Al supermercato


Ci sono due tipi di uomini che frequentano il supermercato: quelli che si portano da casa il microscopio elettronico per controllare etichette e verificare filiere, date di scadenza, ingredienti e eventuale presenza di conservanti; tutto questo per ammorbare il prossimo con tutta una serie di dati statistici sulle spese superflue di questa società consumistica. Poi ci sono quelli che, pur di fare in fretta, buttano nel carrello qualsiasi cosa, dal pela-kiwi elettrico al servizio per la bagnacauda in peltro sbalzato, in maniera totalmente indiscriminata e assolutamente arbitraria, fregandosene altamente della lista che le loro consorti hanno faticosamente compilato; scambiano l’ammorbidente per il detersivo, prendono i pannolini 3-9 kg per il bambino che ormai ne pesa 25 e, soprattutto, si dimenticano che gli assorbenti devono essere ultrapiatti e avere le ali (mentre loro immancabilmente scelgono quelli spessi 5 cm senza ali). Una volta il super era il vostro luogo preferito. Passavate interi sabati pomeriggio alla ricerca dei prodotti più economici (e più scadenti) perché lui era un fanatico del risparmio. Ora non vi sembra vero di aver trovato un nuovo partner che non vi fa le menate se comprate i biscottini al caviale da 48 euro e 90 invece di quelli gran risparmio al gesso e segatura che costano 59 centesimi. Eppure, eccovi lì, davanti al banco del pesce col vostro nuovo fidanzato e l’ex marito in compagnia di una squinzia con 15 anni di meno. Tra orate e polipi, gamberetti e tranci di pescespada, dopo gli imbarazzati saluti vi guarderete nei rispettivi carrelli per scoprire che i suoi gusti gastronomici sono notevolmente cambiati. Se con voi era un patito dei prodotti convenienza, ora è tutto un pullulare di marchi costosissimi. E a dire il vero, sarete più gelose delle confezioni extralusso che strabordano dal suo carrello che della ventenne al suo fianco.   

Per strada

Una volta avvistata per strada l’ex causa della vostra ancora persistente colite spastica, la cosa migliore è far finta di non vederlo. Come? Gli escamotage possono essere diversi:
1)    Parlare animatamente al cellulare, naturalmente spento, così che lui non si possa azzardare a tentare alcun tipo di approccio.
2)    Guardare intensamente una vetrina, a rischio di sembrare una testa di minchia che osserva estasiata gli abiti di pizzo appesi nel negozio della tintoria, mentre la stiratrice vi guarda sospettosa.
3)    Cercare disperatamente qualcosa nella borsa, a meno che non sia una di quelle cazzo di microborsette dove al massimo ci si può infilare una confezione da due di Tampax mini.
4)    Fissare ostinatamente per terra mentre camminate, come se steste ostinatamente evitando le merde di cane di cui sono costellati i marciapiedi.
5)    Entrare frettolosamente nel primo portone a portata di mano, e inventare lì per lì una palla per custode, tipo a che piano abita la famiglia Rossi, ovviamente inventata. Se invece risultasse davvero esitente, limitatevi a ringraziare e dite che volevate esserne sicure.
6)    Attendere una frazione di secondo e virare bruscamente di 180 gradi, rifacendosi a passo di carica tutti i chilometri già percorsi.
 

A scuola


Se ci sono figli in età scolare, dovrà capitare per forza di incrociarvi ai colloqui con gli insegnanti, fatto già umiliante di per sé in quanto situazione propizia per cuccarsi il giudizio sommario della comunità scolastica (se il ragazzo/a è venuto su così di merda, vuol dire che avrà dei genitori altrettanto di merda). Esporre all’insegnante la situazione familiare catastrofica, al fine di impietosirlo, è solamente l’ennesimo squallido tentativo di rimandare l’ineluttabile, e cioè la bocciatura dell’alunno asino, che si approfitta dei genitori disastrati per addossare loro tutte le colpe delle sue malefatte. E il professore assisterà impotente alle vostre schermaglie di ex coniugi inveleniti che si lanciano fendenti accusatori tipo “è colpa tua che hai voluto mandarlo a fare ragioneria anche se non ha mai imparato la tabellina dell’8”, oppure “che cosa pretendevi dal figlio di uno bocciato in prima elementare?” ecc.
  

A una festa


Naturalmente, la prima cosa da fare è accertarsi che l’ex non sia stato invitato al party. Ma nella malaugurata ipotesi che ve lo ritroviate davanti, magari mentre sorseggia un cocktail mezzo avvinghiato a una nuova pollastra, l’unica cosa da fare è fingere indifferenza e salutarlo con espressione dignitosa e compunta. Non sforzatevi di sembrare cordiali, tanto il sorriso stampato in faccia sembrerà più l’effetto di una paresi che non un riflesso spontaneo. La raccomandazione è quella di non passare la serata a spiarlo per controllare le sue mosse da polipone che allunga i tentacoli verso il culo della nuova fidanzata. Il rischio del travaso di bile è sempre in agguato, infatti, soprattutto se vi metterete a ripensare alle squallide festicciole a cui vi portava, dove o vi mollava come un cappotto incustodito sul divano in finta pelle - mentre lui invece conversava allegramente anche con i camerieri - oppure si isolava come un anacoreta facendosi odiare da tutti i vostri amici.

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