martedì 18 marzo 2014

PELO ARTISTICO


L’altro giorno ero al parco e stavo gustandomi un gelato, quando la mia amica ha cominciato a parlare di depilazione al pube. All’inizio ho fatto finta di essere seriamente interessata, poi, man mano che raccontava la sua esperienza dall’estetista, ho cominciato a provare una certa curiosità morbosa al riguardo. 

Dunque, secondo la sua estetista, le donne ormai non si limitano più a fare la ceretta alle gambe o alle ascelle (cose per me già all’avanguardia, visto che mi depilo ancora col rasoio Bic a lama singola, di quelle che basta una leggerissima pressione per finire all’ospedale con un’emorragia fulminante); ebbene, ormai è esplosa la moda di farsi fare lo stencil ai peli pubici.
Lo stencil è quella tecnica che utilizza un foglio sul quale viene ritagliato un disegno, a sua volta utilizzato per fare da guida al colore durante la pittura su una superficie.
 
Ora, dato il boom di richieste, pare che sulle pareti dei negozi da estetista vengano appesi dei cartelloni con le sagome delle foreste femminili decorate e sfoltite, così ogni cliente può divertirsi a scegliere dal menù. Oltre alle lettere dell’alfabeto (a mio parere un po’ troppo autoreferenziali), ci sono animaletti per le romantiche, saette e frecce per le più audaci, oltre a simboli grafici di varia natura. Ingenuamente, ho chiesto alla mia amica se fosse possibile far scrivere una frase, come una sorta di tatuaggio morbido; lei mi ha guardato come se fossi deficiente e mi ha detto che è impossibile. Così, ho pensato a un’alternativa: i segnali stradali. Farsi fare un bello stop potrebbe essere di monito a eventuali maniaci sessuali. Oppure, quello di senso unico: se vai in quella direzione, poi non ne esci più. O, ancora, un triangolo che indica caduta massi, dove, al posto dei suddetti, ognuno è libero di interpretare secondo la propria fantasia. O magari, il segnale di passo carraio: vietata la sosta che può impedire il passaggio in entrata e in uscita. Per ultimo, mi è venuto in mente il cartello del parcheggio: oggi come oggi, trovarne uno comodo è un miracolo, soprattutto non a pagamento.

Purtroppo, non è finita lì. Dopo aver disquisito di peli pubici (sono stata altresì informata che le eventuali rifiniture vengono apportate con la pinzetta; mi immagino quelle povere neodiplomate costrette a lavorare di fino a un centimetro dalla parte anatomica), l’argomento successivo è stato altrettanto di alto livello. Mi è stata posta questa domanda: ma tu lo sai che adesso va di moda rifarsi le labbra? Al che, finalmente, ho potuto fare lo sguardo da “ma mi hai preso per una povera ignorante?! Certo che lo so!". In effetti, basta dare uno sguardo a Novella 2000 dal parrucchiere per vedere sfilate di labbra a forma di wurstel. Purtroppo, però, la mia amica non si riferiva a quelle labbra. Si chiama "labioplastica" e va per la maggiore fra la gente in. Consiste nel rifarsi le grandi e le piccole labbra della vagina. Ovvio, vien da dire, in certi ambienti l’immagine è tutto. Non sia mai che una vip abbia una vulva meno che perfetta. 

Eppure, il top del trattamento assolutamente indispensabile è riservato ai maschi: un intervento chirurgico speciale che impazza già tra gli uomini del bel mondo: il lifting scortale. D’ora in avanti, niente potrà più far cadere i coglioni ai maschietti (purché dotati di portafoglio).
Eh, i progressi della chirurgia estetica.