giovedì 28 novembre 2013

A NOI DONNE CI HA ROVINATO BEAUTIFUL


Milioni di donne nel mondo seguono questa abominevole e al contempo affascinante soap opera, la cui protagonista, pur essendo una donna bella, intelligente e di successo, da decenni è inspiegabilmente innamorata di una mascella antropomorfa. Parlo di Brooke Logan e Ridge Forrester, la più improbabile coppia mai concepita da mente umana. La loro vita si svolge in una sorta di circolo vizioso in cui, alternativamente, lei sta con lui, il padre di lui, il fratello di lui,
il figlio di lui, il cognato di lui e il bisnonno imbalsamato di lui, col quale talvolta si esibisce in pratiche sessuali davvero stupefacenti. Al contrario, Ridge (che soffre di un complesso di Edipo al cui confronto Edipo stesso era un tizio con qualche piccola incomprensione con la mamma) sta un po’ con lei, con la figlia di lei, la madre di lei, la nipote di lei e riesce ad avere rapporti sessuali anche con alcuni ovuli congelati di lei. Chiunque abbia visto almeno una volta questa soap sa che il suo fascino perverso consiste nella morbosità di rapporti familiari quasi incestuosi, nella decadente atmosfera pseudo-romantica che caratterizza la relazione tra i protagonisti anche a distanza di anni (Brooke e Ridge trombano come due liceali in calore anche dopo vent’anni di tira e molla. Che sia proprio questo il segreto?) e nei continui e incessanti colpi di scena che rendono sempre più inverosimile la trama. In realtà, tutte noi vorremmo essere come Brooke, capaci di suscitare anche a cinquant’anni - o giù di lì - passioni irrefrenabili, desiderio, brama, lussuria, passione smodata. Peccato che nell’arco di migliaia di puntate sia stata mollata dal suo mascellone tante di quelle volte che una donna normale non riuscirebbe nemmeno in dodici reincarnazioni. Per non parlare dei dieci matrimoni, la metà dei quali con lo stesso uomo. Parliamoci chiaro: qui da noi si fa già una fatica immane a farsi sposare una volta sola, figuriamoci dieci! E poi: ve la immaginate una vita piena di continui colpi di scena, di rivelazioni, di traumi, di neonati che si trasformano in adolescenti nell’arco di poche puntate (questo non sarebbe male, in effetti), di genitori che ritornano dalla tomba (questo invece sarebbe male)? Un vero incubo; eppure, noi sogniamo un uomo che ci faccia vivere perennemente sull’orlo del baratro, che ci faccia sentire in continua tensione anche quando
la domenica mattina passiamo l’aspirapolvere sotto i mobili e lui va a comprare il giornale in previsione di uno splendido pomeriggio sul divano a guardare la D’Urso. Una vita davvero insopportabile.

martedì 26 novembre 2013

COME GESTIRE LE SITUAZIONI IMBARAZZANTI


Come cantava l’esperto Battisti, ogni tanto capita di incontrarsi anche in una grande città. Magari perché si frequentano gli stessi posti, o perché gli amici sono rimasti in comune. Fatto sta che quando ci si imbatte nel proprio ex per caso, magari in compagnia del nuovo partner, gli stati d’animo che si provano vanno dal terrore più profondo all’imbarazzo più pietrificante, dall’indifferenza simulata all’espansività più inopportuna. Vediamo quali sono le situazioni più classiche.

Al supermercato


Ci sono due tipi di uomini che frequentano il supermercato: quelli che si portano da casa il microscopio elettronico per controllare etichette e verificare filiere, date di scadenza, ingredienti e eventuale presenza di conservanti; tutto questo per ammorbare il prossimo con tutta una serie di dati statistici sulle spese superflue di questa società consumistica. Poi ci sono quelli che, pur di fare in fretta, buttano nel carrello qualsiasi cosa, dal pela-kiwi elettrico al servizio per la bagnacauda in peltro sbalzato, in maniera totalmente indiscriminata e assolutamente arbitraria, fregandosene altamente della lista che le loro consorti hanno faticosamente compilato; scambiano l’ammorbidente per il detersivo, prendono i pannolini 3-9 kg per il bambino che ormai ne pesa 25 e, soprattutto, si dimenticano che gli assorbenti devono essere ultrapiatti e avere le ali (mentre loro immancabilmente scelgono quelli spessi 5 cm senza ali). Una volta il super era il vostro luogo preferito. Passavate interi sabati pomeriggio alla ricerca dei prodotti più economici (e più scadenti) perché lui era un fanatico del risparmio. Ora non vi sembra vero di aver trovato un nuovo partner che non vi fa le menate se comprate i biscottini al caviale da 48 euro e 90 invece di quelli gran risparmio al gesso e segatura che costano 59 centesimi. Eppure, eccovi lì, davanti al banco del pesce col vostro nuovo fidanzato e l’ex marito in compagnia di una squinzia con 15 anni di meno. Tra orate e polipi, gamberetti e tranci di pescespada, dopo gli imbarazzati saluti vi guarderete nei rispettivi carrelli per scoprire che i suoi gusti gastronomici sono notevolmente cambiati. Se con voi era un patito dei prodotti convenienza, ora è tutto un pullulare di marchi costosissimi. E a dire il vero, sarete più gelose delle confezioni extralusso che strabordano dal suo carrello che della ventenne al suo fianco.   

Per strada

Una volta avvistata per strada l’ex causa della vostra ancora persistente colite spastica, la cosa migliore è far finta di non vederlo. Come? Gli escamotage possono essere diversi:
1)    Parlare animatamente al cellulare, naturalmente spento, così che lui non si possa azzardare a tentare alcun tipo di approccio.
2)    Guardare intensamente una vetrina, a rischio di sembrare una testa di minchia che osserva estasiata gli abiti di pizzo appesi nel negozio della tintoria, mentre la stiratrice vi guarda sospettosa.
3)    Cercare disperatamente qualcosa nella borsa, a meno che non sia una di quelle cazzo di microborsette dove al massimo ci si può infilare una confezione da due di Tampax mini.
4)    Fissare ostinatamente per terra mentre camminate, come se steste ostinatamente evitando le merde di cane di cui sono costellati i marciapiedi.
5)    Entrare frettolosamente nel primo portone a portata di mano, e inventare lì per lì una palla per custode, tipo a che piano abita la famiglia Rossi, ovviamente inventata. Se invece risultasse davvero esitente, limitatevi a ringraziare e dite che volevate esserne sicure.
6)    Attendere una frazione di secondo e virare bruscamente di 180 gradi, rifacendosi a passo di carica tutti i chilometri già percorsi.
 

A scuola


Se ci sono figli in età scolare, dovrà capitare per forza di incrociarvi ai colloqui con gli insegnanti, fatto già umiliante di per sé in quanto situazione propizia per cuccarsi il giudizio sommario della comunità scolastica (se il ragazzo/a è venuto su così di merda, vuol dire che avrà dei genitori altrettanto di merda). Esporre all’insegnante la situazione familiare catastrofica, al fine di impietosirlo, è solamente l’ennesimo squallido tentativo di rimandare l’ineluttabile, e cioè la bocciatura dell’alunno asino, che si approfitta dei genitori disastrati per addossare loro tutte le colpe delle sue malefatte. E il professore assisterà impotente alle vostre schermaglie di ex coniugi inveleniti che si lanciano fendenti accusatori tipo “è colpa tua che hai voluto mandarlo a fare ragioneria anche se non ha mai imparato la tabellina dell’8”, oppure “che cosa pretendevi dal figlio di uno bocciato in prima elementare?” ecc.
  

A una festa


Naturalmente, la prima cosa da fare è accertarsi che l’ex non sia stato invitato al party. Ma nella malaugurata ipotesi che ve lo ritroviate davanti, magari mentre sorseggia un cocktail mezzo avvinghiato a una nuova pollastra, l’unica cosa da fare è fingere indifferenza e salutarlo con espressione dignitosa e compunta. Non sforzatevi di sembrare cordiali, tanto il sorriso stampato in faccia sembrerà più l’effetto di una paresi che non un riflesso spontaneo. La raccomandazione è quella di non passare la serata a spiarlo per controllare le sue mosse da polipone che allunga i tentacoli verso il culo della nuova fidanzata. Il rischio del travaso di bile è sempre in agguato, infatti, soprattutto se vi metterete a ripensare alle squallide festicciole a cui vi portava, dove o vi mollava come un cappotto incustodito sul divano in finta pelle - mentre lui invece conversava allegramente anche con i camerieri - oppure si isolava come un anacoreta facendosi odiare da tutti i vostri amici.

lunedì 25 novembre 2013

COME GESTIRE GLI ARGOMENTI SCOTTANTI


A volte è meglio evitare alcune questioni antipatiche, ma se proprio non potete farne a meno, sappiate almeno a cosa andate incontro.

La sua ex


Argomento quanto mai delicato. Lui è sempre stato un po’ reticente sull’argomento, ma vi ha spesso lasciato credere che fosse una donna sensuale, raffinata, colta, intelligente, di gusto, circondata da un alone di mistero e di fascino che Mata Hari al confronto era una pastorella sarda con la terza elementare; quel suo sguardo velato di nostalgia vi farà imbufalire, ma ricordatevi (potete metterci la mano sul fuoco o scommetterci il vostro stipendio) che la sua ex era sicuramente un cesso disarmante, alquanto stronza e per di più un po’ zoccola. Abbiate fiducia perché, se approfondirete le vostre indagini tra amici e parenti che in passato la frequentavano, scoprirete che il vostro partner è stato cornificato quanto e forse più dell’ultimo fidanzato di Paris Hilton, e che è stato mollato per il classico maranza di periferia, lampadato e con un lavoro da spacciatore di cocaina tagliata con lo zucchero a velo. Il buffo è che continuerete ugualmente a considerarla una rivale e, quando anche voi assurgerete al ruolo di ex, ai suoi occhi non sarete mai meravigliose come l’altra. La nostalgia non è la stessa per tutte.

I figli di primo letto


Ecco un tasto su cui è meglio non battere mai. Perché anche se sono piccoli esseri così mostruosi da farvi desiderare la chiusura definitiva delle tube (in modo da non generare altri simili Rosmary’s baby), sono pur sempre i suoi dolci angioletti. Peccato che li veda una volta ogni quindici giorni e di solito li rifili a voi, dato che lui deve guardare la partita alla tv. E così, ecco che va a farsi benedire l’uscita con le amiche o l’incontro con il personal trainer. Tenete duro: quando sarete finalmente un’ex potrete liberarvi di quei mocciosi, obbligando lui a rimpiangere il giorno in cui non si è infilato il preservativo, “tanto a lui certe cose non succedono”. 

Gli animali domestici


Anche delle innocue bestiole possono essere motivo di discordia all’interno delle dinamiche di coppia. Magari perché voi volete prendere un gatto e lui un cane. Oppure perché voi preferite un barboncino dalle tendenze gay e lui un testosteronico pit-bull da combattimento; o ancora, perché lui i pappagallini nani del Borneo se li cucinerebbe volentieri allo spiedo mentre per voi il suo piccolo e innocuo criceto assomiglia a una pantegana da otto chili e tre, facendovi gridare d’orrore ogni volta che gira come un idiota sulla ruota della gabbietta. E allora, che fare? Se a lui il vostro felino non piace, e per ripicca vi sostituisce i cereali al cioccolato della colazione con i croccantini al tonno e verdure del gatto, voi prendete la sua cagnetta di razza, portatela in un parco malfamato e fatela accoppiare con il cane più bastardo della zona (bastardo non nel senso di uomo, ma nel senso di meticcio). Tornerà a casa dal suo padroncino felice e ingravidata, suscitando in lui la massima disperazione per le conseguenze della torbida relazione; orribili cuccioli a metà tra dei san Bernardo e dei pechinesi, che non si riuscirebbero a rifilare neanche a un sordomuto cieco.

Il vostro ex


Il vostro partner ancora non si capacita del fatto che voi siate state con un essere così squallido (secondo il suo imparziale giudizio). Dubiterà della vostra sanità mentale, farà continui confronti tra la sua brillante personalità e la mancanza di spina dorsale del vostro precedente compagno. Uno scontro tra titani. In realtà, la sua è pura finzione: quello che davvero gli interessa è sapere se a letto era un disastro, un’emergenza umanitaria tipo alluvione nel Bangla Desh oppure un iperdimensionato stallone; continuate a rassicurarlo dicendogli che con lui i rapporti sessuali erano una tragedia greca, che vi sareste divertite di più a farvi fare un’estrazione dentaria senza anestesia. Perché ciò che conta è il suo livello di autostima. Più voi gonfiate ipocritamente il suo ego, meno lui si sentirà sminuito, anche se voi purtroppo sapete che al suo confronto il vostro ex sembrava il fratello superdotato di Rocco Siffredi.

Vostra madre


Non è che la odia, ma se venisse spalmata a terra da un rullo compressore lui proverebbe l’orgasmo più soddisfacente della sua inutile vita. Se sua madre è una santa, la vostra è la rappresentante di Lucifero in terra, venuta a portare l’apocalisse nella quieta vita familiare di cui è tanto - e a sproposito - orgoglioso. Perché, secondo una trita mentalità maschile, la suocera porta comunque zizzania, a prescindere dalle situazioni, sempre pronta a criticarlo e a denigrarlo davanti ai vostri occhi. Stereotipi. In realtà, la vostra cara mammina parteggia sempre per la componente maschile della coppia, forse perché le suocere moderne si sentono ancora abbastanza fighe da poter piacere ai mariti delle figlie, quindi entrano in competizione con loro. E non c’è niente di peggio di un’alleanza che lega un genero a una suocera. Una specie di combinazione letale, peggio dell’accoppiata Facchinetti padre e figlio.

Il cinema


Niente da fare. La domenica pomeriggio è il momento critico di tutte le coppie. Infatti, durante la settimana ci si sente come dei Lassie redivivi che agognano il ritorno a casa dopo una giornata di lavoro; al sabato ci si occupa dei mestieri e della spesa grossa all’ipermercato; così, il giorno dedicato al riposo diventa il fatidico banco di prova - il più delle volte fallimentare - per la tenuta psico-fisica della coppia. Basta stare insieme cinque minuti e già non ci si sopporta più. Col passare delle ore si preferirebbe essere in compagnia di Jack lo Squartatore o del mostro di Milwakee, pur di provare un briciolo di emozione. Se poi voi, di solito maggiormente desiderose di uscire e di fare qualcosa in coppia (che non sia lobotomizzarsi il cervello davanti alle partite di calcio o alle varie domeniche in-sopportabili) gli fate la fatidica domanda, ecco che va in crisi. Perché a lui del cinema, dei film, della cultura, non glie ne frega una mazza. A meno che non si tratti dei film cul-t anni ’70 con i vari Pierini, Glorie Guide e Lilli Carati, perché allora la sua cul-tura in materia si fa improvvisamente mostruosa, quasi un dizionario Mereghetti vivente. E a nulla valgono le vostre suppliche: anche se gli proponete l’ultimo film di Natale o quello con la Ferilli che ha un rapporto lesbo con la Marini, lui preferirà sempre guardarsi un DVD con Pozzetto sul divano di casa sgranocchiando patatine, sognando di essere il buco della serratura da cui si gode la vista del deretano di Nadia Cassini.

martedì 19 novembre 2013

Se non volete diventare delle future ex, non dovrete MAI...


Criticare sua madre


A qualunque razza aliena appartenga la genitrice, dovrete sempre e comunque far finta di apprezzarla, e ringraziarla continuamente per aver messo al mondo un essere così speciale come il suo adorato bambino. Lei sarà sempre meglio di voi. Cucinerà meglio, terrà meglio la casa, si prenderà cura dei familiari come voi non saprete mai fare. Consolatevi: se avete generato un figlio maschio, un giorno potrete rifarvi sull’ignara disgraziata che in futuro prenderà il vostro posto nel cuore dell’innocente e inconsapevole creatura.

Criticare gli amici


Puzzano. Sono rozzi e ignoranti. C’hanno pure provato mentre lui non era presente. Anche se al loro confronto una cimice ha più possibilità di vincere il Nobel per la fisica, per il vostro compagno incarneranno sempre i “migliori anni della sua vita”, quando, libero e leggiadro, svolazzava di ragazza in ragazza perché ‘allora sì, che era un gran figo’. Mica come adesso. Perché siete voi che l’avete ridotto così. Inconsciamente o meno, lui vi imputerà l’orrendo crimine di avergli fatto abbandonare una vita “divertentissima” (fa niente se era sempre solo come un cane e siete stata l’unica a muovervi a pietà nei suoi confronti; secondo la sua opinione, c’erano sempre sciami di donne a disposizione giorno e notte) per un’altra esistenza fatta solo di impegno, responsabilità e doveri. Così, ogni tanto sentirà il bisogno di andare a fare la “partitella” con gli amici. Poi starà a voi sopportare settimane di piagnistei a causa di menischi rotti, legamenti sfilacciati, caviglie distorte e schiene bloccate.

Criticare il suo lavoro


Peccato mortale. La madre di tutte le critiche. Sulla mamma o sugli amici potrà anche sorvolare, ma sul lavoro no, perché lui è quello che fa; si identifica totalmente con la sua professione. Anche se dovesse fare il raccoglitore di merde di cane nei parchi cittadini o il venditore porta a porta di granaglie per criceti celiaci, e voi invece siete a capo di una multinazionale che esporta armi negli Stati Uniti, lui si considererà sempre il capofamiglia. E siategli riconoscenti se porta a casa 800 euro al mese, compresi gli straordinari.

Criticare le sue prestazioni sessuali


Lui si considera un vero stallone: bravo a letto, amante tenero ma virile e sempre all’altezza della situazione. Guai a dirgli che ce l’ha troppo piccolo (le dimensioni contano eccome, e le donne che affermano il contrario mentono spudoratamente perché hanno un compagno col pisello da undicenne poco sviluppato) o che, quanto a passionalità e verve, potrebbe fare concorrenza a una mummia egizia. Per non parlare delle tecniche di seduzione, al cui confronto quelle di un orango delle foreste equatoriali appaiono senz’altro più raffinate. Ecco: non si tratta solo di simulare un orgasmo - cosa del resto relativamente semplice - ma fingere anche di non provare noia o desolazione per il loro approccio alla “vieni qui che ti tappo un buco”, mentre in realtà trovereste più eccitante guardare una puntata di “Porta a porta” con la Zanicchi e Giulio Tremonti che parlano delle aliquote Irpef (oltretutto, con la Zanicchi più competente di Tremonti).

                                       

Criticare i suoi hobby e passatempi


Lui adora fare buchi nel muro con il nuovo trapano a 48 punte? Si diverte a piallare nel vostro tinello assi di legno per poi farne cassette della posta da sistemare sul ballatoio? Si compiace della sua nuova passione per la gastronomia, lasciandovi la cucina devastata come se fosse passato l’uragano Katrina? Uccidetelo. Non c’è altra soluzione, a meno di non regalargli un set completo per ricamare a punto croce, convincendolo col fatto che anche un vero uomo come Arnold Shwarzenegger si è convertito al tricot e alla passamaneria. Se poi vi accorgete che continua a giocare al piccolo idraulico, sbattendosene dei danni che provoca togliendo vecchie guarnizioni senza sostituirle con quelle nuove, convertitevi anche voi al bricolage: trasformatevi in un’aspirante antennista e fategli sparire le immagini della partita un attimo prima che la sua squadra del cuore segni il gol della vittoria; vedrete che ridimensionerà di colpo le sue velleità da hobbista della mutua.

Denigrare il suo sport preferito


In genere, la domenica gli uomini entrano in uno stato di eccitazione mentale di gran lunga superiore a quello che potrebbe provocargli la visione del paginone centrale di Playboy. Ci sono infatti le partite di calcio, e la sua squadra gioca in casa con la prima in classifica. Ecco che, improvvisamente, vi spingerà solerte ad andare al cinema, uscire con le amiche, trombare con il vicino di casa o passare il pomeriggio al centro commerciale in compagnia della sua carta di credito. Fintanto che il pomeriggio trascorre tra prepartita, partita, post-partita, gol, moviole, processi, appelli, commenti e interviste, voi potrete tranquillamente approfittare dell’occasione per comprare la parure di diamanti che sognavate da tempo, intrecciare una relazione con il vostro personal trainer, recarvi in un hammam per fare lo scrub con l’esclusivo guanto chiodato, oppure, semplicemente, dormire. Tanto lui non si accorgerà di niente.

Parlare di politica


È assodato che per lui non capite un cazzo di decreti legge, finanziarie, inciuci, alleanze, strategie elettorali e programmi di governo. L’ora X, quella in cui lo scoglio da superare sembra insormontabile, è quella delle 20, quando il telegiornale incombe sul passato di verdura coi crostini, momento vieppiù sacro quasi quanto i suoi venti minuti giornalieri trascorsi al cesso a leggere la Gazza o il Sole 24 Ore mentre evacua. Già dai titoli si potrà capire se la cena andrà a buon fine o se il pollo lesso con le patate andrà a rimpolpare gli avanzi del giorno dopo nel classico polpettone da riciclo. Purtroppo, le notizie da incazzatura feroce sono sempre puntuali come la morte, per cui, a prescindere dagli orientamenti politici, sia che tifi per la maggioranza o per l’opposizione, il colpo apoplettico per una nuova palla di Berlusconi o per una nuova tassa di Prodi è sempre in agguato. Che non vi venga mai in mente di contraddirlo mentre sproloquia sull’ultima cagata sparata da Calderoli o l’ennesimo battibecco tra Di Pietro e Mastella, perché alla fine vi ritrovereste a dover negoziare un disarmo unilaterale manco foste a un summit di pace tra Siria e Israele.

Invitare i vostri amici a casa


Potete vederli, ci mancherebbe, ma fuori di casa, perché alla sera il pacchetto all inclusive “divano, dolcetto, telefilm e plaid di lana” è prenotato vita natural durante. Oltretutto, a lui stanno proprio sui coglioni, in particolare la vostra amica del cuore: troppo intellettuale, troppo sofisticata, troppo snob, troppo single, troppo troia. Di fronte all’accusa di essere geloso delle vostre amicizie, lui negherà indignato, salvo poi andare a controllare nella posta elettronica e negli sms ricevuti e inviati eventuali tracce di pettegolezzi su di lui. Perché la verità è che vi vorrebbe in esclusiva, e anche se all’inizio era quasi orgoglioso dei vostri successi nelle relazioni sociali, ora, se potesse, vi tapperebbe in casa come se foste la moglie di un talebano. Sopporta solo di vedervi andare a lavorare giusto perché portate a casa uno stipendio, che a lui fa sempre comodo. Ma non aspettatevi mai che si unisca alla vostra comitiva: i maschi saranno tutti o checche isteriche o marpioni pronti a inchiodarvi sul letto, mentre le donne, o mezze zoccole o cornute. 

Lamentarvi del vostro lavoro


Come osate disturbare quelle due ore di quiete familiare che preludono al suo sonno ristoratore con le paranoie sul vostro capo rompicoglioni o sulla nuova impiegata pronta a tutto pur di scattare di livello? Secondo i suoi imperscrutabili parametri, le vostre beghe di lavoro vanno rigorosamente lasciate fuori dalla porta di casa, abbandonate sullo zerbino insieme alle galoche bagnate di pioggia, mentre al contrario lui si sente in dovere di coinvolgervi nelle proprie disavventure professionali smerigliandovi i testicoli durante “Un posto al sole”. In fondo, il suo lavoro è più importante del vostro, quindi merita una maggiore considerazione, oltre che il vostro sollecito interesse nei confronti dei suoi tormenti dovuti al collega leccaculo che volentieri ammazzerebbe a colpi di risme di carta da 500.

lunedì 18 novembre 2013

L'OROSCOPO DELL'EX


Il destino dell’ex è segnato


Le stelle non mentono mai, al contrario del partner.
Ecco quindi alcune indicazioni utili per chi volesse farsi un quadro astrale delle proprie (e altrui) caratteristiche da ex.



ARIETE

L’individuo Ariete è impulsivo e iracondo. Niente di peggio per chi vuole scrollarselo di dosso. Alterna momenti in cui si esalta come Galeazzi durante le telecronache di canottaggio, ad altri di totale disinteresse nei vostri confronti. Dunque, la malcapitata che avesse la sfortuna di ritrovarsi con un ex di questo segno, sappia che dovrà subire repentini ritorni di fiamma, estenuanti opere di convincimento per tornare insieme e altrettanto inspiegabili sparizioni. E voi vi chiederete se per caso non sia stato rapito dagli alieni, salvo poi ritrovarvelo dopo mesi di silenzio più innamorato di prima.
Ex schizofrenico.

TORO

Testardo e pigro allo stesso tempo, il toro è un tipo paziente. Molto paziente. Troppo paziente. Infatti, il giorno in cui finalmente si decide a tornare sui suoi passi e telefonarvi di nuovo, voi non solo avete già cambiato numero di telefono, indirizzo, città e lavoro, ma soprattutto stato civile. Questo fatto lo lascerà del tutto indifferente, perché quando si mette in testa una cosa niente riesce a fargli cambiare idea. L’unico modo per farlo desistere dal suo intento è disimparare a cucinare. Per lui, infatti, un piatto di coda alla vaccinara è sicuramente più allettante di una notte di sesso sfrenato. Fategli trovare in tavola un antipasto di alghe seguito da un primo a base di tofu con contorno di soia disidratata. Trotterà via come se fosse inseguito da un torero incazzato.
Ex insistente (ma dipende dalla fame).

GEMELLI

Classico segno “d’oppio”, nel senso che è un tipo “fumoso” e che eccelle nell’arte
di evadere dalla realtà, di scansare le responsabilità e di semplificarsi la vita
il più possibile. Quando pensate di esservene finalmente liberate, ecco che uno dei due - di solito quello che finge di essere innamorato - riappare all
’orizzonte promettendovi mari e monti; purtroppo per voi, vi dovrete accontentare di una collinetta, perciò vi conviene mollare il colpo finché siete in tempo. Se però siete di quelle che si crogiolano nelle situazioni ambigue, troverete pane per i vostri denti, purché sappiate che, mentre uno dei due recita la parte del “fidanzato”, l’altro si sta già dilettando con le future conquiste.
Ex evanescente.

CANCRO

Ex di quelli tenaci, che si aggrappano ai ricordi come delle cozze (tanto per rimanere in ambito mollusco-crostaceo) mentre voi invece state già progettando il prossimo decennio. Mammone, legato al passato, nostalgico, se non lo fermate per tempo continuerà - disperato - a portarvi le mutande da lavare, adducendo la scusa che “come le lavate voi non lo fa nessun’altra”; Provate a parlar male di sua madre, a denigrare le sue doti culinarie e a fargli trovare la casa piena di gente ambigua. Prenderà le sue chele e si rintanerà dietro uno scoglio in attesa della prossima vittima. 
Ex coriaceo.

LEONE

Da quell’egocentrico narciso che è, non riesce nemmeno a immaginare che qualcuno si possa dimenticare di lui. Se l’avete mollato, si chiederà esterrefatto come abbiate potuto lasciavi scappare il migliore sulla piazza. Se, al contrario, vi ha scaricato lui, vi tormenterà finché non ammetterete che senza la sua regale presenza vi sentite degli esseri inutili e senza più ragione di esistere. Fatelo contento e assecondatelo, tanto lui non si accorgerà neanche che nel frattempo vi siete rifatte felicemente una famiglia. E se mai dovesse succedere, ditegli che lo avete fatto perché senza di lui eravate troppo disperate. Solo allora comprenderà e, magnanimamente, vi concederà la sua benedizione.
Ex vanitoso.

VERGINE

La condizione di ex è esaltante per il tipo vergine. Senza più sentirsi un frustrato, potrà finalmente far esplodere quella vena polemica e tignosa che lo caratterizza fin dalla nascita e che, per colpa vostra, sente di aver represso a sufficienza. Quando nasce ha già la faccia schifata. La sua prima parola non è ‘mamma’ ma ‘swiffer’, data la sua fastidiosa propensione alla pulizia maniacale. La critica ossessiva lo eccita fisicamente e si diletta a demolire le certezze altrui con puntiglio e metodicità. Il modo migliore per farvi lasciare - senza dar adito a sospetti - è quello di trascurare l’igiene personale, vestirvi al buio con le prime cose che capitano a tiro e lasciare attorno a voi il disordine più totale. Si allontanerà orripilato, e voi potrete riprendere la vostra vita senza più sentirvi studiate al microscopio elettronico come dei batteri da sterilizzare.
Ex schifiltoso.

BILANCIA

Trattasi di elemento ideale per assurgere al ruolo di miglior ex dell’anno. Dotato di diplomazia, amante dell’armonia e refrattario alle discussioni, non vi sembrerà neanche di essere state mollate o di averlo scaricato. Sottilmente opportunista, riesce sempre con grazia a mantenere rapporti amichevoli con tutte le sue donne. Anzi, per loro diventa una figura centrale, più di quanto non lo fosse da fidanzato o da marito. Con estrema galanteria, si farà sempre trovare nel momento del bisogno, che di solito corrisponde ai vostri ‘picchi ovulatori’. Dolce e inconsistente come panna montata, simpatico e mondano, se siete ancora single potrete sempre riciclarlo come accompagnatore in caso di inviti a matrimoni o a riunioni di vecchi compagni di scuola. La bella figura è assicurata.
Ex galante.

SCORPIONE

Se decidete di consegnare il vostro cuore a uno di questo segno, mettete in conto che un giorno dovrete raccattarne i cocci con scopa e paletta. Vendicativo, sarcastico e pungente, con sottile perfidia sarà sempre pronto a mettervi in cattiva luce presso parenti, amici, figli e persino nuovi partner, tanto che questi si schiereranno dalla sua parte e si sentiranno in dovere di prendere le sue difese, rimproverandovi di non essere stati dei bravi compagni. Il suo motto è: ‘chi non è più con me sarà per sempre contro di me.’ Al suo confronto, Mr. Hyde era una figura rassicurante. 
Ex velenoso.

SAGITTARIO

L’elemento appartenente a questo segno è troppo occupato a ridere come un imbecille per accorgersi di essere stato scaricato. Allegro, spontaneo e gioviale, per renderlo felice basta dargli una pacca sulla spalla e dirgli che è un amico meraviglioso. Lui guarda sempre il lato buono delle persone, e fa niente se fino a cinque minuti prima era sull’altare ad aspettare invano il vostro ingresso in abito bianco. Stringerà la mano agli ospiti attoniti, prenoterà un bel viaggio a Cuba e tornerà come nuovo. Anzi, al suo rientro vi racconterà le sue nuove avventure, aspettandosi la vostra entusiastica partecipazione emotiva.
Ex bonaccione.

CAPRICORNO

Dire che è un tipo allegro è un po’ eccessivo. Pessimista e tendenzialmente depresso, riveste il ruolo di vittima sacrificale come un abito tagliato su misura per lui. Nonostante sia convinto di essere una persona solare e apportatrice di letizia, vi tormenterà per scoprire i motivi dell’abbandono; potreste convincerlo facendovi sorprendere mentre staccate dalle finestre i paramenti funebri che lui vi aveva regalato spacciandole per tende, o mentre buttate in pattumiera la sua compilation con i pezzi più allegri di Luigi Tenco, Claudio Lolli, Tom Waits e Leonard Cohen (che voleva sempre far ascoltare ai vostri amici: ecco perché siete rimaste sole). 
Ex angosciante.

ACQUARIO

Troppo occupato nelle sue battaglie per difendere i pappagalli nani dell’Amazzonia o per salvare i baobab del Madagascar, molto probabilmente sarà lui stesso a facilitarvi il compito. Altruista e generoso, elencherà con precisione tutte le sue colpe e le valide ragioni per cui dovete lasciarlo. Prese in contropiede, voi cercherete di ribattere punto su punto, scambiandovi i ruoli inconsapevolmente, ma alla fine della sua requisitoria contro se stesso, dopo aver difeso in modo accorato la vostra (non più) irrevocabile decisione, allo scadere dei dieci secondi si auto-lascerà, come un file di Mission Impossible.
Ex accomodante.

PESCI

L’uomo dei pesci è convinto che l’amore eterno esista. Non con la stessa donna, però, ma con una lunga, lunga serie. Ecco perché passa tutta la sua vita a testare ogni genere di femmina. Quando voi, esasperate dal suo svenevole romanticismo e dalla totale assenza di senso pratico dell’individuo, finalmente gli darete il benservito, lui si tramuterà nella patetica caricatura dell’uomo sofferente per amore, tutto dedito alla riconquista dell’amata. Non lasciatevi ingannare: appena riaprirete il vostro cuore, lui cercherà di sgusciare via come uno sgombro intrappolato nella rete, e lo vedrete risalire la corrente al pari di un salmone in fuga.
Ex viscido (forse per via dell’olio di cottura).

venerdì 15 novembre 2013

TEST Siete sulla buona strada per diventare degli ex?


Domanda n° 1

Sono circa due mesi, 12 giorni, 6 ore e 17 minuti che il vostro partner non vi telefona
a) Avete il sospetto che vi abbia lasciato.
b) Credete che sia una pausa fisiologica del rapporto.
c) Ne approfittate per vedere di più gli amici, fare quel corso di pittura su ceramica che vi interessava tanto e suicidarvi.

Domanda n° 2

Per le vacanze estive il vostro partner vi obbliga ad andare in montagna, mentre voi amate il mare
a) Fate volentieri il sacrificio perché l’amate tanto.
b) Gli fate firmare una dichiarazione in cui si impegna per l’anno successivo a fare il giro degli oceani in immersione senza bombole.
c) Andate in montagna e, una volta sulla cima del Monte Bianco, lo scaraventate giù dalla vetta.

Domanda n° 3

È il vostro compleanno, e il vostro partner vi ha regalato un abbonamento di un anno al circolo “Amanti della musica dodecafonica”
a) Accettate il regalo di buon grado, ma vi sottoponete a un’operazione di rimozione dei timpani.
b) Riciclate lo splendido dono e in cambio vi comprate l’intera collezione dei Sex Pistols.
c) L’uccidete colpendolo in testa con l’ultimo cd dei cantanti di Amici.

Domanda n° 4

Il vostro partner vi assilla dicendo che dovreste dimagrire per assomigliare a una top model brasiliana che gli piace tanto
a) Diventate con piacere anoressica, anche se ogni tanto sognate di accoppiarvi con un salame felino della bassa cremonese.
b) Gli rispondete che andrete in palestra solo se lui si farà fare una protesi all’organo genitale, in modo da assomigliare a quell’attore ugandese che vi piace tanto.
c) Vi fate fare una liposuzione addominale, ma poi lo soffocate nel sonno con il grasso risucchiato inserito in una federa.

Domanda n° 5

Lo scoprite a letto con la vostra migliore amica

a)     Vi uccidete
b)    La uccidete
c)     Lo uccidete


RISPOSTE


Maggioranza di risposte A

Siete ancora innamorate del vostro partner (anche se non si capisce bene il perché).

Maggioranza di risposte B

Alternate momenti di soddisfazione a momenti di insofferenza acuta.

Maggioranza di risposte C

Il consiglio è quello di prendersi una pausa di riflessione e di trovare un partner più in sintonia con le vostre esigenze (una volta che avrete scoperto quali siano).

NON CRITICATE MAI UN UOMO (Se invece volete essere mollate, criticatelo abbondantemente)


Voi forse non lo sapete, ma qualunque cosa voi facciate, qualunque cosa voi diciate, qualunque cosa voi pensiate, sarete sempre considerate delle ROMPICOGLIONI. Si arriva a un certo punto del rapporto in cui, inevitabilmente, ogni vostra blanda osservazione, ogni vostra timida critica, ogni vostra delicata puntualizzazione vi farà apparire, ai suoi occhi un tempo adoranti, delle grandissime frantumapalle. Questo succede perché, purtroppo, il metro di valutazione maschile è molto meno complicato del vostro. Parlate? Siete rompicoglioni. Pensate? Siete rompicoglioni. Analizzate? Siete rompicoglioni. Vi permettete di chiedergli se può cambiare il pannolino al bimbo intanto che state cucinando, apparecchiando la tavola e stirando, il tutto contemporaneamente? Siete rompicoglioni. Una donna, per non essere considerata tale, dovrebbe anestetizzarsi la lingua a vita rendendola per sempre un’appendice morta, lasciare al compagno il totale controllo sul telecomando, essere sempre disponibile quando lui ne ha voglia e trangugiare chilate di rospi, facendo finta di non notare, per esempio, che ha buttato i suoi calzini radioattivi nel cesto dei giochi del bambino invece che in quello della biancheria sporca.

Per lui


Del resto, anche gli uomini sono convinti di accoppiarsi con delle misteriose e affascinanti Greta Garbo e poi si ritrovano con la sora Lella. Non è colpa delle donne, però, se sono costrette a lavorare, crescere figli, stare dietro alla casa, cucinare, tenere i conti, andare a pagare le bollette, pulire dove neanche un filippino si azzarderebbe, lavare, stirare, fare la spesa con i pargoli appresso, finché la sera, l’unica cosa con cui desiderano andare a letto è una pillola per il mal di testa. Per un uomo, il solo fatto di avere un’occupazione più o meno stabile lo esenta da qualsiasi altro impegno familiare. Fateci caso: secondo il loro parere imparziale, i maschi lavorano più delle loro compagne, sono mediamente sempre più stanchi, inoltre guadagnano di più e di conseguenza prendono le decisioni più importanti; poi, quando si ammalano, stanno sempre peggio delle mogli (anche per un banale raffreddore, che riescono a trasformare nei sintomi dell’influenza aviaria).

Postilla


Certo che anche noi rappresentanti del sesso femminile a volte abbiamo delle esigenze eccessive. Ci innamoriamo del manovratore di gru per quel suo aspetto maschio e rude e poi pretendiamo di trasformarlo in un clone di Alessandro Baricco; ci fidanziamo con il fantasioso creativo pubblicitario, tutto marketing oriented, per poi farlo diventare un serio commercialista in grado di gestire i conti di casa manco fosse un sottosegretario al bilancio; sbaviamo per l’impiegato di banca tutto casa e sportello ma poi vogliamo farne un testosteronico biker in groppa alla sua Harley Davidson. Della serie, mai contente.

Tutto per il verso giusto


“Glielo giuro, commissario, è stato un impulso improvviso. So di averlo desiderato tante volte, ma erano solo fantasie. A lei non è mai capitato di pensare adesso questo l’ammazzo, senza poi farlo veramente? Eravamo lì, in soggiorno, e lui ha fatto l’ennesimo verso col naso, sapendo che mi faceva rivoltare lo stomaco. Gliel’avevo detto mille volte: smettila, mi urti i nervi, guarda che un giorno o l’altro te lo spacco. Lei non può immaginare cosa significhi vivere con un uomo che stantuffa e grugnisce senza sosta. Vent’anni così, se ne rende conto? Insomma, stavo stirando le sue camicie - orrende tra l’altro, non ha mai avuto gusto nel vestire… Come dice? Non divaghi? Ma guardi che questi sono dettagli importanti, avrò pure delle attenuanti. Lui era sdraiato sul divano a guardare la TV. A dire il vero, sbavava dietro a un paio di vallette discinte. No, non l’ho fatto per quello, non sono gelosa. Però, all’ennesimo verso, mi è scattato qualcosa. Mi sono avvicinata col ferro per spruzzargli in faccia il vapore – oltretutto avevo messo l’acqua al profumo di mughetto – ma, non so come, la mano mi è sfuggita. Gli ho ficcato la punta proprio all’attaccatura del naso. Lui ha inalato il vapore a pieni polmoni, sembrava quasi un sospiro di sollievo. A sapere degli effetti balsamici del mughetto, l’avrei fatto prima. No, non sto facendo dell’ironia. Anzi, credo che sia morto felice. Come faccio a dirlo? Be’, dai pantaloni del pigiama spuntava una protuberanza. Vede che le vallette a qualcosa servono?
Sì, commissario, mi dispiace di averlo fatto. Ci tenevo a lui. Era un ferro professionale, e ora l’ho perso. Pensi che me l’aveva regalato lui per il mio compleanno. Se l’avesse saputo, probabilmente avrebbe optato per un paio di pantofole col pelo.”

Come si cambia…



Sapete qual è la vera differenza tra un uomo e una donna? È che fin da subito, anche se si è innamorati da poco tempo e la passione ci travolge come un’onda anomala, trascinandoci su candide spiagge di beatitudine, la femmina pensa: “Speriamo che prima o poi cambi”, mentre il maschio pensa: “Speriamo che non cambi mai”. Ecco il vero motivo per cui alla fine le coppie scoppiano. E questa è la pietra angolare attorno a cui vanno costruite le fondamenta dei nostri rapporti. Se ci atterremo a questo semplice sillogismo, andremo incontro a meno delusioni del previsto. Quindi, se all’inizio della convivenza il nostro compagno d’avventura un giorno si avvicina e con fare minaccioso ci dice: “Cosa ci fanno questi piatti sporchi nel lavello della cucina? Non lo sai che si forma il calcare?”, non prendiamocela con lui, ma con noi stesse, perché da qualche parte, in un momento collocato al principio della relazione, questa sua attitudine alla pignoleria si era sicuramente già manifestata. E noi dovevamo semplicemente darcela a gambe.
Ma non abbiamo voluto cogliere il segnale d’allarme.

RICONOSCERE I PRIMI SINTOMI



Ciascuna di noi ha in sé i germi dell’ex. È un destino inevitabile per chiunque. All’inizio, sembra tutto meraviglioso: ma non lo è.  E dovremmo saperlo bene, perché nonostante le classiche fette di salame che ricoprono fin dalla nascita i nostri occhi, c’è un meraviglioso sistema d’allarme interno che funziona perfettamente ed è a prova di stronzo: l’istinto primordiale di sopravvivenza. Solo che, invece di assecondarlo e di identificare immediatamente i primi segnali di “ALLARME ROSSO, PIRLA IN AVVICINAMENTO”, ci guardiamo bene dall’ascoltare quella vocina che grida disperata, tanta è la speranza (vana) di redimere il vostro futuro ex-compagno.

Donne che odiano gli uomini (ma non possono fare a meno di loro): Manuale "distruzione" per aspiranti o inconsapevol...

Donne che odiano gli uomini (ma non possono fare a meno di loro): Manuale "distruzione" per aspiranti o inconsapevol...: La mia considerazione per la categoria maschile è crollata definitivamente nel 1983, quando il ragazzo che frequentavo...

Manuale "distruzione" per aspiranti o inconsapevoli ex


La mia considerazione per la categoria maschile è crollata definitivamente nel 1983, quando il ragazzo che frequentavo a tempo perso mi fulminò con queste parole: “Ti devo ringraziare di cuore, perché da quando sto con te ho capito che sono ancora innamorato della mia ex”.
Da quel momento mi sono trasformata in una femmina sospettosa e paranoica.
In particolare, non mi fido più delle mie capacità di giudizio. Ogni volta che un uomo si avvicina a me, penso sempre che ci sia un secondo fine. Che cretina. Solo da poco ho realizzato che per gli uomini, quello che noi consideriamo secondo fine (cioè trombarci), in realtà è il loro primo fine, esplicito, palese e conclamato. Siamo noi che abbiamo un secondo fine nei loro confronti, ovvero quello di volerci accasare a tutti i costi. Se per una volta nella vita noi donne provassimo a ragionare con la loro testa, che si trova un po’ più a sud rispetto a dove siamo abituate a immaginare, la nostra esistenza si semplificherebbe di molto. Anche per noi, come per loro, le esigenze basilari sarebbero: mangiare, bere, espletare i bisogni corporali e fare sesso. Quattro cose semplici e pulite (a parte forse una di queste quattro voci; ognuno scelga secondo i propri gusti). Per fortuna, però, ci pensiamo da noi a rendere la nostra vita più interessante e complicata di quanto già non sia. Facciamoci caso: a noi donne piacciono le fiction, le telenovelas, le soap opera; e non perché siamo delle inguaribili romantiche - non solo, almeno. Soprattutto, perché tendiamo a complicare le cose, a renderle più intricate e ricche di retroscena. Altrimenti non ci “divertiamo”, che in gergo femminile corrisponde a “soffrire come un cane”. Agli uomini piace guardare lo sport: due fazioni che combattono, c’è chi perde e c’è chi vince, niente sfumature, niente complicazioni. Gli uomini sono più noiosi, meno interessanti, eppure sono mediamente più soddisfatti e felici.
Non vogliono menate. Le donne sì e, se non ci sono, se le creano. D’altra parte, gli uomini si sono sempre considerati il sesso forte, quello superiore, mentre noi siamo il sesso debole, quello inferiore. Forse è vero, ma esclusivamente per il fatto che, come posizione geografica, il pene dell’uomo è un po’ più a nord e la vagina della donna un po’ più a sud. Tutto questo mi ha portato a fare una considerazione: chissà quante altre rappresentanti del genere femminile, proprio come me, hanno vissuto esperienze mortificanti per la propria autostima. Donne che avvertono dentro di sé, più o meno consapevolmente, svilupparsi infingardo il morbo incurabile dell’ex. Perché tutte le storie (tranne rare eccezioni, ancora oggetto di studio presso prestigiosi gruppi di ricerca scientifica) sono destinate a fallire; ed è bene prepararsi per tempo.

P.S. Ogni fatto, luogo, frase, episodio, circostanza, aneddoto sono del tutto precisi e documentabili.