Non sono un tipo sdolcinato, tutt’altro. Ma non disdegno di
guardare le commedie romantiche, basta che siano di quelle intelligenti e sofisticate,
come si suol dire. Per esempio “Harry ti presento Sally”, il classicone degli
anni ’80 con una Meg Ryan non ancora botulinata e un Billy Cristal pre-imbolsimento.
Al contrario delle commedie che amo, però, io non sono per
niente sofisticata. Per dire, se alla TV trasmettono “Febbre da cavallo” o
“L’allenatore nel pallone”, mi stravacco sul divano e mi godo ogni greve
battuta del Pomata, di Mandrake o di
Oronzo Canà.
Per non parlare dei vituperati cinepanettoni. Faccio tanto
la snob, ma a me De Sica mi fa ridere, e tanto. Quando nel primo “Vacanze di
Natale” viene beccato a letto con l’istruttore di sci Zartolin, con relativo
mancamento del padre interpretato magistralmente da Riccardo Garrone, mi
vengono le lacrime agli occhi.
Così, mi sono messa a fare un esperimento. Ho provato a
immaginare la scena cult dell’orgasmo di “Harry ti presento Sally” in chiave
italica, come se fosse girata da Neri Parenti o dai fratelli Vanzina.
Ecco ciò che la mia mente malata ha partorito.
I due protagonisti sono alla tavola calda. Arriva il
cameriere.
“Abbelli, che volete ordina’? Come piatto der giorno abbiamo
trippa de maiale con le cotiche, però ce stanno pure la coda alla vaccinara e
l’abbacchio con contorno de patate alla rustica. ‘Mbe, che ve porto?”
Sally
“A me senz’artro er primo c’hai detto, ma nun ce mette’
l’ajio che me copre troppo er gusto sano der maiale; poi, l’olio cor
peperoncino portamelo a parte, e invece delle patate, se ce stanno li peperoni
è mejo, che so’ più diggeribbili. Portami pure er ketchapp, che se combina bene
con la leggerezza della trippa.”
Il cameriere si gira verso la cucina e grida: “A Nandooo!
‘Amo a reggina dee bongustaie! Prepara un numero uno per il tavolo sei!”
Harry
“A me invece solo un’insalatina, grazie.”
Sally e il cameriere si lanciano uno sguardo di
compatimento.
Harry
“Amore, ieri notte hai aperto per me le vie dell’infinito.
Il tuo corpo caldo e abbacinante come la luna in cielo mi ha fatto superare le
vette della passione, si sono spalancate le voragini della mia anima e ho
finalmente scoperto qual è il segreto della vita: sei tu, mio unico amore.”
Sally
“A Se’, ma che cazzo stai a di’? Intanto, abbaccinante lo
dici a tu’ sorella, e poi ‘sta settimana me so’ fatta tre lampade, se proprio
lo vuoi sape’.”
Harry
“Ma tesoro, era una metafora… Volevo dire che ieri sera è
stato stupendo. Sai, non mi era mai capitato di avere una tale sintonia
sessuale con una donna, e credo che anche per te sia lo stesso, visto che,
modestamente, ti ho fatto godere per ben tre volte.”
Sally
“A Se’, ma che te credi d’esse’, Bred Pitte o De Caprio? Mo’
la prossima vorta te imparo io a tratta’ ‘na vera signora come la sottoscritta.
A parte che i preliminari nun sai manco dove stiano de’ casa, e poi er tutto è
durato 37 secondi netti: me parevi Mennea alle Olimpiadi, me parevi!”
Harry
“Ma amore, non si può sbagliare su queste cose! I tuoi
gemiti e le tue urla erano più eloquenti di qualsiasi parola… E poi, scusa, ti
ho addirittura posseduta sul cofano della macchina perché la passione ci ha
travolti prima che arrivassimo a casa tua…”
Sally
“A Se’, urlavo perché lo stemma della tua cazzo de BMW mi si
è conficcato indelebbilmente qua sur coccige, li mortacci tua e de tu’ padre
che t’ha prestato a machina! E poi, lo sai che te dico? Che nun ce vo’ gnente co’ voi uomini a farvi credere
quello che ce pare a noi. Vuoi sape’ quante vorte ho urlato pe’ finta, pur de
farti smette’ de trapanare come un breckedecker? Senti un po’ come se fa:
ahhhh, ahhhh, sìììì, ancora, daje così, anvedi ‘sto mastino, ohhhh, li
mortacci, sììì, sììì, affonda, de ppiù, li rimortacci, arivo, arivooooo!”
Pausa.
Al bar, tutti si mettono a chiamare il cameriere per
ordinare la trippa di maiale con le cotiche.