La mia considerazione per la
categoria maschile è crollata definitivamente nel 1983, quando il ragazzo che
frequentavo a tempo perso mi fulminò con queste parole: “Ti devo ringraziare di
cuore, perché da quando sto con te ho capito che sono ancora innamorato della
mia ex”.
Da quel momento mi sono trasformata
in una femmina sospettosa e paranoica.
In particolare, non mi fido più delle mie capacità di giudizio. Ogni
volta che un uomo si avvicina a me, penso sempre che ci sia un secondo fine.
Che cretina. Solo da poco ho realizzato che per gli uomini, quello che noi
consideriamo secondo fine (cioè trombarci), in realtà è il loro primo
fine, esplicito, palese e conclamato. Siamo noi che abbiamo un secondo fine nei
loro confronti, ovvero quello di volerci accasare a tutti i costi. Se per una
volta nella vita noi donne provassimo a ragionare con la loro testa, che si
trova un po’ più a sud rispetto a dove siamo abituate a immaginare, la nostra
esistenza si semplificherebbe di molto. Anche per noi, come per loro, le
esigenze basilari sarebbero: mangiare, bere, espletare i bisogni corporali e
fare sesso. Quattro cose semplici e pulite (a parte forse una di queste quattro
voci; ognuno scelga secondo i propri gusti). Per fortuna, però, ci pensiamo da
noi a rendere la nostra vita più interessante e complicata di quanto già non
sia. Facciamoci caso: a noi donne piacciono le fiction, le telenovelas, le soap
opera; e non perché siamo delle inguaribili romantiche - non solo, almeno.
Soprattutto, perché tendiamo a complicare le cose, a renderle più intricate e
ricche di retroscena. Altrimenti non ci “divertiamo”, che in gergo femminile
corrisponde a “soffrire come un cane”. Agli uomini piace guardare lo sport: due
fazioni che combattono, c’è chi perde e c’è chi vince, niente sfumature, niente
complicazioni. Gli uomini sono più noiosi, meno interessanti, eppure sono
mediamente più soddisfatti e felici.
Non vogliono menate. Le donne sì e,
se non ci sono, se le creano. D’altra parte, gli uomini si sono sempre
considerati il sesso forte, quello superiore, mentre noi siamo il sesso debole,
quello inferiore. Forse è vero, ma esclusivamente per il fatto che, come
posizione geografica, il pene dell’uomo è un po’ più a nord e la vagina della
donna un po’ più a sud. Tutto questo mi ha portato a fare una considerazione:
chissà quante altre rappresentanti del genere femminile, proprio come me, hanno
vissuto esperienze mortificanti per la propria autostima. Donne che avvertono
dentro di sé, più o meno consapevolmente, svilupparsi infingardo il morbo
incurabile dell’ex. Perché tutte le storie (tranne rare eccezioni, ancora
oggetto di studio presso prestigiosi gruppi di ricerca scientifica) sono
destinate a fallire; ed è bene prepararsi per tempo.
si potrebbe anche intitolare "donne che non conoscono gli uomini (o sono interessate soltanto a quelli descritti)"
RispondiEliminaahahah giusta osservazione :-)
RispondiEliminaMa infatti, è evidentemente un'esasperazione di un modello sia femminile che maschile, tutto però giocato sul filo dell'ironia. Niente cattiveria.
ma certo :)
EliminaIl mio intento è solo quello di far sorridere, e comunque, andando avanti, ce ne sarà anche per noi donzelle :-)
Elimina